San Donato Val Comino, lunedì 22 agosto
Piazza Cavour

18.00

La rivoluzione al femminile

  • Angelica Grivèl Serra – L’estate della mia rivoluzione (Mondadori)
  • Carola Carulli – Tutto il bene, tutto il male (Salani)

Come stanno cambiando le donne, di ogni età, nel rapporto con sé stesse e con gli altri? Qui si racconta tutto il bene e tutto il male che ci possono dare e fare le famiglie, soprattutto quelle che non ci scegliamo ma che ci capitano e che possiamo poi capire e perdonare per non permettere a nessuno di toglierci la libertà di essere quello che vogliamo e vivere la vita. E poi si racconta l’estate rivoluzionaria di una ragazza che si guarda allo specchio e non si riconosce più. Il corpo adolescente che muta e viene ripudiato, la necessità di fare i conti con la metamorfosi e superarla.

19.00

Il futuro secondo Nathan Never

  • Bepi Vigna – La ballata di Hugo (Lo Scarabeo)
  • Marco Gisotti

Nathan Never, eroe a fumetti di un futuro non molto lontano, devastato dalle terribili catastrofi del 2024, fa un viaggio nel suo passato per cambiare il destino della Terra. Parte del genere umano si è trasferito su stazioni orbitanti in grado di produrre quanto serve anche alla Terra, e che per questo reclamano un’indipendenza che la Terra non vuole concedere. L’idea è costruire un nuovo futuro, un futuro migliore, dove l’umanità non ha disperso e rovinato tutto ciò che aveva. A raccontare tutto questo è il padre di Nathan Never e un professionista della green economy, autore e conduttore radiofonico.

21.00

Catturare l’attimo. Come l’arte racconta il tempo

  • Demetrio Paparoni – Arte e poststoria. Conversazioni sulla fine dell’estetica e altro (Neri Pozza)

Sul finire del XIX secolo gli artisti hanno sentito la necessità di rappresentare il passare del tempo. Questa tendenza ha progressivamente abbandonato l’idea della rappresentazione, preferendovi espressioni formali e concettuali capaci di “presentare” o “registrare” il tempo con approcci ora poetici, ora scientifici. L’excursus di Demetrio Paparoni, critico e saggista noto per le sue analisi sui fenomeni artistici contemporanei, muove dai “Covoni di Grano” di Monet e si spinge fino ai nostri giorni, passando per l’esperienza di artisti come Andy Warhol, Bidlo, On Kawara, Hiroshi Sugimoto, Félix Gonzáles-Torres, Cindy Sherman, Sherrie Levine e altri ancora.

22.00

Le storie di zio rock

  • Omar Pedrini – La locanda dello zio rock (Senza Vento)
  • Franco Dassisti

Lo storico leader e fondatore dei Timoria racconta, con Franco Dassisti, tutto quello che la musica gli ha regalato: incontri, canzoni, occasioni e luoghi che hanno messo in discussione la sua vita, salvandola, tra rivoluzioni, precipizi e svolte. Dal padre che lo chiama Omar in omaggio a Sivori al tifo per il Brescia, di cui ha scritto l’inno, dalla provincia al confronto con le metropoli internazionali. Un viaggio scandito, con voce e chitarra, dalle sue canzoni.

23.00

Il gioco chiuso e il gioco infinito 

  • Daniele Zambelli

Ci sono almeno due tipi di giochi. Uno potrebbe essere chiamato finito, l’altro infinito. Un gioco finito si gioca per vincerlo, un gioco infinito per continuare il gioco. È da qui che Daniele Zambelli, intellettuale creativo e fuori dagli schemi, parte per farci passeggiare nella vita come gioco, raccontando le ossessioni degli umani: potere, amori, denaro, rappresentazioni della realtà e dell’immaginario. Le riflessioni dell’uomo che ha disegnato una indimenticabile mostra su Ernesto Guevara e che ora sta immaginando il museo del Palio di Siena.

Arrivederci al Festival delle storie