Gallinaro, martedì 23 agosto
Piazza San Giovanni

18.00

La mia Africa 

  • Marino Fardelli – Sulla terra rossa (Gemma)

Un viaggio a Yaoundé, in Camerun, come difensore civico europeo e alfiere della democrazia. La scoperta di una terra meravigliosa e di un popolo legato alle tradizioni che si tramandano di generazione in generazione e il senso di comunità che coincide con la tribù. Marino Fardelli scopre così la sua Africa.  Ad invitarlo è Patricia Tomaino Ndam Njoya, imprenditrice nel settore del caffè e scrittrice. Patricia Tomaino Ndam Njoya, di origini italiane, è la prima donna sindaco nella storia di Foumban.

19.00

La forza della mente e la strada che porta all’oro

  • Nicoletta Romanazzi – Entra in gioco con la testa. Come allenare i tuoi talenti e imparare dai tuoi limiti (Longanesi)

Nicoletta Romanazzi svela per la prima volta il suo metodo per liberare il potenziale esplosivo custodito dentro ciascuno di noi. Perché abbiamo tutti un’olimpiade a cui partecipare. Sai cosa vuoi davvero? Sai perché lo vuoi? Allora cosa ti impedisce di andartelo a prendere? È il «non-metodo» della mental coach più famosa d’Italia, il cui lavoro sta dietro alle sensazionali vittorie italiane di Tokyo 2020. Di sé stessa dice di essere uno specchio che, posto di fronte all’altro, lo aiuta a vedersi davvero. In quello specchio si è guardato Marcell Jacobs e lo ha portato dritto agli ori olimpici.

21.00

Le signorine buonasera

  • Michele Vanossi – Le Signorine Buonasera (Gribaudo)
  • Maria Giovanna Elmi

Il racconto di un mito tutto italiano. I volti, i sorrisi, le parole di queste donne che per oltre 60 anni sono entrate in modo educato nelle nostre case. Un viaggio nel costume e nella società del Paese dal 1953 al 2018. Le signorine buonasera, che fino a pochi anni fa annunciavano i palinsesti, ancora oggi sono le testimoni di un tempo in cui la TV aveva un volto più gentile, e sono ricordate con affetto da milioni di italiani.

22.00

La valle dei disobbedienti

  • Valeria Tron – L’equilibrio delle lucciole (Salani)

Valeria Tron pensa e canta in patouà, la lingua della sua valle, che arriva direttamente dall’occitano dei cantastorie provenzali. È una lingua legata alla vita, alla manualità, alla verità. È una lingua senza estremi, non sa dire “addio” e neppure “ti amo”, parla per immagini, è duttile, fotografica. Il suo romanzo ha lo stesso respiro delle sue canzoni e delle sue opere in legno. L’universo a misura d’uomo. Per riconciliarsi con il mondo, dopo una storia d’amore finita, Adelaide torna nel paese in cui è nata, un pugno di case in pietra tra le montagne aspre della Val Germanasca. È lì per rifugiarsi nel respiro lungo della sua infanzia, negli odori familiari di bosco e legna che arde, dipanare le matasse dei giorni e ricucirsi alla sua terra. Valeria racconta un ritorno alle origini che è una riscoperta di sé e dei motivi per cui vale la pena vivere.

23.00

“Furore”. La Grande Depressione nelle canzoni di Woody Guthrie

  • Gioachino Lanotte

Nel momento in cui l’Italia – come gran parte del pianeta – è scossa da gravi emergenze e da profonde incertezze per il futuro economico, Gioachino Lanotte affronta il tema della Grande Depressione e delle sapienti misure adottate da Roosevelt con il New Deal per traghettare il Paese verso una vera e propria resurrezione. Non è forse un messaggio confortante che ci arriva dalla storia passata per i tempi che abbiamo di fronte? Un percorso che utilizza le canzoni di Woody Guthrie, la letteratura di John Steinbeck e molti video originali dell’epoca.

Arrivederci al Festival delle storie