Campoli Appennino, sabato 21 agosto
Piazza Umberto I

17.00

Sla, senza lasciare ancore  

  • Cleopatra Iafrate

Quest’opera, ispirata a una storia vera, vuole raffigurare il vissuto emotivo, la qualità di un legame terapeutico, la rappresentazione della malattia e del dolore, a denuncia dell’onestà delle persone, dell’amicizia, della sintonizzazione che può nascere in tempo di Covid tramite uno schermo; è la rappresentazione del coraggio ed è un inno alla vita, anche quando questa è violata, strappata, usurpata. “Senza lasciare ancore” vuole portare il tema del dolore, della malattia e dell’eutanasia, a un pubblico, che probabilmente è ignaro di tutto questo. Il fine vita visto un po’ più da vicino, soprattutto quest’opera vuole essere una voce, una denuncia sul fatto che l’eutanasia non dovrebbe in nessuna misura essere paragonata a una scelta.

18.00

Come salvare la madre terra 

  • Matteo Nardi – 10 idee per salvare il pianeta prima che sparisca il cioccolato (Città Nuova)

Quali accorgimenti dovremmo adottare per avere una casa e un ufficio a minimo impatto ambientale? Come si può mangiare in modo sano, gustoso e sostenibile? E ancora, come si può essere un genitore “green”, in grado di operare scelte alternative a pannolini monouso e omogeneizzati? Il prossimo decennio sarà cruciale per il nostro pianeta. Siamo di fronte a una sfida di sostenibilità che richiede un impegno da parte di tutti noi. A partire dalle nostre scelte quotidiane: la mobilità, il riciclo dei rifiuti, i consumi di energia, l’alimentazione, lo svago e lo sport. In ogni momento della nostra giornata contribuire a salvare l’ambiente.

19.00

Storie di ordinaria discrasia 

  • Enrico Macioci – Sfondate la porta ed entrate nella stanza buia (Terrarossa)
  • Giuseppe Lupo – Breve storia del mio silenzio (Marsilio)

Storie di bambini che perdono e ritrovano le parole, storie personali che si incrociano con la grande storia, il peso e le illusioni del talento, la necessità di fare i conti con le proprie paure. Enrico Macioci e Giuseppe Lupo sanno raccontare come pochi altri l’innocenza perduta e qui si svelano, si interrogano, dialogano girando intorno ai misteri dell’Italia, dalla metamorfosi petrolifera della Basilicata alla tragedia di Vermicino.

20.00

Suca ergo sum

  • Francesco Bozzi – Filosofia del suca (Solferino)

Lo ha pensato ogni filosofo, anche se magari non lo ha detto: suca. Si tratta infatti dell’argomentazione filosofica per eccellenza, perché ha molti significati e si può dunque inserire con profitto in diversi sistemi concettuali. Nel corso della storia, è stata capace di ispirare a Cartesio la prima (e migliore) versione del suo celebre Cogito. Di sedurre Wittgenstein con la sua nitidezza, che si avvicinava al sogno di una lingua perfettamente aderente alla realtà (“Su ciò di cui non si può parlare: suca”). E non si tratta solo di un concetto centrale per la cultura del passato, ma anche di uno strumento per disegnare un futuro di armonia tra i popoli. Francesco Bozzi affronta l’impresa di sviscerare le varie anime del suca, restituendone le molte sfumature ideali e sociali, storiche e psicologiche.

21.00

Scacco al giallo 

  • François Morlupi – Nel nero degli abissi: un’indagine per i Cinque di Monteverde (Salani)
  • Ivano Porpora – Un re non muore (Utet)

In una delle definizioni più celebri riferite agli scacchi, il campione del mondo Garri Kasparov definì il gioco delle sessantaquattro case “lo sport più violento che esista”, mirato alla distruzione mentale dell’avversario. Non è insomma un semplice passatempo. Per Ivano Porpora è un filtro attraverso cui leggere la realtà. Chissà se per i cinque di Monteverde, nati dalla fantasia di François Morlupi, la psicologia che si cela dietro gli scacchi è la stessa di cui avranno bisogno per risolvere il loro nuovo caso. Di certo il commissario Ansaldi e i suoi agenti si ritroveranno ad affrontare le oscurità in cui l’animo umano rischia costantemente di precipitare.

22.00

La musica del sognatore controcorrente 

  • Peppe Millanta – Vinpeel degli orizzonti (Neo)

Uno spettacolo d’arte varia di Peppe Millanta. Un pugno di case attorno a una locanda. Una comunità sospesa nel tempo. Una strada da dove non arriva più nessuno e nessuno ricorda più dove porti. Questo è il paese di Dinterbild, il luogo dove si rifugia chiunque abbia paura, lontano dal mondo e da ciò che può fargli male. Tra di loro c’è Vinpeel, l’unico ragazzino di questa bizzarra comunità, che una notte, scrutando l’orizzonte, si convince che al di là di questo mondo esitante ci sia qualcos’altro.

Arrivederci al Festival delle storie