Alvito, sabato 27 agosto
Lavatorio Porta Mercato Vecchio

11.00

Il conto dei passi 

  • Vincenzo Brusca – Passopasso, Stradafacendo, piccola guida nello spirito di Alvito in forma di poesia

Questa non è una guida in senso stretto, bensì una scrittura che pesca fotogrammi dal profondo della coscienza e li elabora per cercare di inoltrarsi in una nuova conoscenza. Bisogna perciò mettersi in marcia, ognuno con le proprie forze; camminare in lungo e in largo, in alto e in basso, dentro e fuori le mura, e soprattutto dentro sé stessi, per scoprire Alvito.

 

17.00

Mio marito ha un cuore generoso: omaggio a Biancamaria Frabotta 

  • Brunello Tirozzi

Davide Toffoli – «Il caso Turoldo». Liturgia e poesia di un uomo (Giuliano Ladolfi editore)

Biancamaria Frabotta: il dono prezioso della poesia. Un racconto a più voci per ricordare una grande donna, un’autrice poliedrica, un’artista della parola e una ispiratissima docente universitaria che ha accompagnato generazioni di allievi e che ci ha lasciato a inizio maggio, poche settimane prima che uscisse nelle librerie “Nessuno veda nessuno”, l’ultimo suo libro. A parlare, di lei e della poesia che ha lasciato attorno e dietro di sé, il marito Brunello Tirozzi (autore del libro “Fisica pour parler”) e un ex allievo, Davide Toffoli (autore de “Il caso Turoldo: liturgia e poesia di un uomo”). Con loro Salome Buttarazzi e Martina Silvestri.

18.00

La scintilla delle storie 

  • Miriam D’Ambrosio – Folisca (Arkadia)
  • Stefano Redaelli – Ombra mai più (Neo)

Ci sono ingiustizie che non trovano requie, quelle contro i deboli e gli innocenti, i folli e gli indifesi, quelle che nessuno ha avuto la forza e il coraggio di sanare. Folisca è la storia di una sciantosa di neppure diciotto anni che è stata massacrata di botte da un poliziotto nell’estate del 1913. Il suo delitto è diventato una canzone popolare: “La povera Rosetta”. “Ombra mai più” è il viaggio senza bussola e misericordia di chi lascia quelli che un tempo si chiamavano manicomi e ora con un altro nome non hanno sanato il destino di chi si muove sulle strade della follia.

19.00

Napoli: Fotoromanza 

  • Anna Camerlingo
  • Carlo Rainone

Fotografare per catturare l’anima di Napoli. È quello che fa Anna Camerlingo quando si sposta dietro le quinte del cinema per raccontare l’anima incantata di una città che vive di immaginario. Da diversi anni è fotografa di scena per la RAI e documenta svariati film e fiction oltre a vari allestimenti teatrali destinati al piccolo schermo. Carlo Rainone è il padre di un progetto sociale e culturale: “le foto con Dios”. A cavallo tra il 1984 e il 1991, a Napoli nasce una nuova categoria di fotografie: la “foto con Maradona”. Fare una foto insieme a Maradona è un rito personale e collettivo.
Nel 2017 Rainone ha cominciato la caccia alle inestimabili “reliquie”.

20.30

Un prete da marciapiede 

  • Marco Onnembo – Il metro del dolore (Mondadori)

Fuma il sigaro. Beve whiskey. In confessionale, perdona (e comprende) quasi ogni cosa. Prima di tutto, come uomo. Non condanna l’omosessualità. Frequenta i pub e ai cattolici preferisce i protestanti. Don Carmine Pastore è un prete “strano”, “moderno”, “politicamente scorretto”. Anzi, non lo è più. E lo dice subito: ha perso la sua fede chissà dove. Eppure, è il sacerdote, l’uomo che vale la pena incontrare almeno una volta nella vita. Un romanzo che ha scalato in fretta le classifiche di vendita ed è diventato un caso letterario.

21.30

Napoli visionaria 

  • Enzo Decaro

Enzo Decaro è uno degli attori più popolari e amati dal pubblico italiano. Qui racconta semplicemente la sua storia, dai primi passi a Portici alla passione per il teatro. La vita di un attore che crede nell’invisibile e che incarna l’anima visionaria di Napoli. Un viaggio scandito dalla sua lunga carriera, il rapporto con il cinema e la televisione, i suoi sogni, le sue illusioni, quello che ha trovato e perduto. Al principio di tutto questo c’è chiaramente l’avventura con altri due amici, Massimo Troisi e Lello Arena, che rivoluzionano la comicità. Quel trio si chiamava La Smorfia e ancora si parla di loro.

22.30

Era di maggio. Le origini della canzone napoletana 

  • Maurizio Turriziani
  • Gianfranco Iervolino

Roberto De Simone ha raccontato come nella Villa appartenuta alla Principessa di Strongoli, a Posillipo, si allestissero ricevimenti prestigiosi con personalità importanti, residenti o di passaggio a Napoli. Uno di questi incontri vide eccezionalmente insieme Giovanni Bottesini – cremasco e forse il più grande contrabbassista di tutti i tempi – e Giuseppe Martucci – celebre pianista e compositore napoletano – impegnati nell’esecuzione di una famosa canzone di Salvatore di Giacomo musicata da Mario Costa, “Era de maggio” (1885). È da qui che Gianfranco Iervolino, divenuto anche personaggio televisivo per le sue competenze di pizzaiolo, ma, soprattutto, grande chitarrista, e Maurizio Turriziani, virtuoso internazionale di contrabbasso, partono per raccontare le origini della canzone napoletana.

Arrivederci al Festival delle storie