18.00
Eugenia Roccella
- Memoir di vita
Una famiglia radicale (Rubbettino, 2022)
Questa è la storia di Franco e Wanda, i genitori di Eugenia. Eugenia è la figlia di un fondatore del partito radicale e di una pittrice femminista, cresciuta a pane e politica sotto l’esempio di Pannella. È il mondo del Partito radicale che in nome di ideali “liberali, liberisti e libertari” si affermerà come piccolo ma rilevantissimo terzo incomodo tra democristiani e comunisti. È un memoir che racconta la vicenda personale dell’autrice, intrecciandola a quella pubblica e privata del mondo di cui la stessa Eugenia, leader femminista e radicale a vent’anni e oggi Ministra, ha fatto pienamente parte.
19.00
Manuela Perrone
- Donne, mamme e lavoro
“Mamme d’Italia. Chi sono, come stanno, cosa vogliono” (Il Sole 24 Ore, 2024)
“Il Buon Lavoro” (Luiss University Press, 2023)
Manuela ha nel sangue e nel cuore questa valle. Qui ci sono le sue radici. Qui torna per sentirsi figlia, nipote e madre. E proprio di mamme e di lavoro si occupa da sempre e i suoi interessi hanno trovato approdo in due saggi pubblicati quest’anno.
20.00
Giulia Ciarapica e Stefano Petrocchi
- Il romanzo dello Strega e altri racconti
“Come se non fossimo stati” (Round Robin, 2024)
“Strega. Un premio che nessuno ha ancora immaginato” (Rizzoli, 2017)
Vincere il premio Strega qualche volta ti cambia la vita e di certo è un riconoscimento sognato dagli scrittori italiani. Tutto comincia nel 1947 quando Maria Bellonci e Guido Alberti, proprietario della casa produttrice del Liquore Strega decidono di premiare il romanzo dell’anno. La lista dei vincitori segna la storia della letteratura degli ultimi 77 anni. Ci sono polemiche, delusioni, invidie, sfide e vittorie così lampanti da spegnere qualsiasi discussione, ma lo Strega è lo Strega. È un sestante, una bussola e racconta lo spirito dei tempi. È per questo che con Stefano Petrocchi, direttore della fondazione Bellonci, e Giulia Ciarapica, scrittrice e penna raffinata della critica letteraria, racconteremo l’avventura dello Strega e lo stato di salute della narrativa italiana.
21.00
Antonio Pascale
- Che ne sai tu di un chicco di grano
Spettacolo “Da Pinocchio a Masterchef, la storia del mondo e dei sentimenti attraverso il grano”
Non è sempre il caso di rimpiangere le cose perdute «Tutti parlano del pane di una volta. Ma il pane di una volta non esiste. Abbiamo questo bias: l’innovazione in agricoltura viene vista come qualcosa che corrompe un certo sapere atavico, quando invece è fondamentale». Pascale ha fatto l’esempio dello «spandiletame», inventata negli anni Quaranta del Novecento. «Mio nonno lavorava la terra e usava il letame per concimare», ha raccontato, «ma non riusciva ad avvicinare nessuna donna perché gli puzzavano le mani di letame. Mio nonno si è sposato quando ha comprato lo spandiletame». E poi è arrivato il trattore: «Mio padre ha studiato perché è arrivato il trattore, che faceva il lavoro di mio padre nei campi. Questa meccanizzazione non la consideriamo perché diamo più valore al passato in agricoltura che al presente. Ma non sappiamo davvero cosa fosse l’agricoltura in passato».
22.00
Anita Likmeta e Vincenza Alfano
- Favole e Libertà
“Le favole del comunismo” (Marsilio, 2024)
“La guerra non torna di notte” (Solferino, 2023)
Due storie di resistenza, umanità, realtà e immaginazione e di nonne che ti segnano la vita con le loro storie. Le favole di Likmeta raccontano del Paese delle Aquile, l’Albania, raccontano di asini, meli, operazioni volte a salvare una ragazza pazza con la coda di cavallo e di fogli che una volta piantati possono far germogliare non solo agli e cipolle, ma pure case. Il Paese delle Aquile è il più felice che ci sia. Anche se non c’è l’acqua corrente, anche se ci sono più bunker che mucche.
Alfano racconta invece le quattro giornate di Napoli e segue poi la vita di Cenzia: cresciuta da uno zio ricco che trova per lei un buon partito, sarà moglie e madre nella Napoli borghese. Ma a deviarne continuamente la traiettoria c’è l’inquietudine che la percorre a causa della ferita mai rimarginata dell’abbandono materno.
23.00
Giuseppe Iannaccone e Luciano Lanna
- Il fasciocomunista: storia di Antonio Pennacchi
La vita di uno scrittore che se ne è andato via troppo presto, un Meridiano Mondadori in arrivo per mettere ordine nella sua opera: si parte da qui per raccontare Antonio Pennacchi. È lo scrittore operaio, è il narratore che ha raccontato in “Canale Mussolini” l’epopea dell’agro pontino. È il vincitore di un premio Strega. È soprattutto un grande scrittore, un intellettuale atipico, che ha lasciato il segno nella storia letteraria di questo Paese.