Ho sempre pensato che il Festival fosse una promessa. La promessa di una Valle, non di un singolo paese, di un posto da dove partire per poter tornare. La promessa di una felicità che ci vede diventare piccoli da grandi. La promessa di restare lì, sempre in mezzo alla tua strada, ovunque essa ti stia portando, come in una caccia al tesoro in cui tutti bariamo perché conosciamo la mappa.
Ti prometto, figlio mio, che avrai quello che ho avuto io, ma solo se continuerai a tornare. Le ginocchia sbucciate, la piazza la domenica, le signore sedute davanti ai portoni a sbucciare i piselli, a chiederti “a chi appartieni tu?”. “Alla Valle.”
A tutti i figli di questa Valle, le Storie siete voi, non lo dimenticate, non la dimenticate